Appalti pubblici

EIT.swiss si batte per un diritto degli appalti pubblici trasparente ed equo, a livello federale e cantonale.

Armonizzazione

La Svizzera è uno stato contraente dell’Accordo sugli appalti pubblici dell’OMC. Nel 2012 esso è stato rivisto e deve essere di conseguenza trasferito dagli stati contraenti nel proprio diritto nazionale. La Confederazione e i Cantoni intendono farlo tramite la revisione della Legge federale sugli acquisti pubblici LApub (17.019) e il Concordato intercantonale sugli appalti pubblici CIAP. Per evitare che sussistano delle differenze fra il diritto federale e quello cantonale, entrambe le leggi devono essere armonizzate. I Cantoni attendono quindi che la revisione della LApub avviata nel 2017 venga approvata da parte del Parlamento federale. EIT.swiss appoggia apertamente questa procedura. La legge sugli appalti pubblici in vigore è infatti frammentata e complessa. Un’armonizzazione ridurrebbe i costi amministrativi soprattutto per le aziende che operano a livello intercantonale. Nel complesso, il progetto normativo del Consiglio federale rappresenta una legge ben calibrata che necessita solo di alcune correzioni.

Maggiore concorrenza basata sulla qualità

Oggi ad aggiudicarsi gli appalti pubblici, nella maggior parte dei casi, sono i fornitori con il prezzo più basso. Proprio nei progetti di costruzione, la qualità ha il maggior effetto di leva sul successo e sui costi complessivi del progetto; il prezzo è secondario. È quindi necessario adeguare i criteri di aggiudicazione di conseguenza. L’assegnazione deve avvenire all’offerta “più vantaggiosa” al posto di quella “più economica”. In questo contesto, EIT.swiss si augura che in futuro il Consiglio federale rinunci alle negoziazioni delle offerte, che hanno contribuito ad aumentare la pressione sui prezzi. Anche l’applicazione della procedura delle due buste può dare un importante contributo. Altro aspetto positivo consiste nell’inserimento di concorsi, dialogo e mandati di studio in parallelo nella LApub, che rivestono un ruolo molto importante soprattutto per i progettisti e gli appaltatori generali. EIT.swiss invece non esprime la sua approvazione alla proposta riguardante il diritto di visionare i principi di calcolo in relazione alla possibilità unilaterale di ridurre i prezzi: il modo in cui è stato generato un prezzo riguarda solamente l’offerente. Inoltre, non è chiaro il motivo per cui solo a una parte contrattuale, lo Stato, spetta il diritto di accordare modifiche al contratto. EIT.swiss suggerisce di limitare a tre il numero di offerte nella procedura mediante invito, in modo da garantire una concorrenza equa. Essa raccomanda anche l’introduzione di accordi quadro, che favorirebbero un’assegnazione più efficace dei piccoli appalti singoli. Si rifiutano invece procedure voluminose con nuove prove di idoneità. Nell’ottica di una gestione degli appalti orientata alla pratica, EIT.swiss sostiene l’introduzione di scadenze chiare per l’apertura delle offerte. In questo modo si ottiene maggiore sicurezza giuridica e pianificabilità per le aziende.