Promozione delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica. Un potenziale per la creazione di posti di lavoro

Nella seduta del 1° febbraio 2023, il Consiglio federale ha approvato un rapporto in adempimento del postulato 19.3562 della consigliera nazionale Nadine Masshardt. Il rapporto analizza l'impatto della promozione delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica sull'occupazione. Si prevedono effetti positivi sull'occupazione nel settore edilizio e dell'energia, ma l'effetto sull'occupazione complessiva è piuttosto modesto.

Il rapporto si riferisce a studi effettuati in passato dall'Ufficio federale dell'energia (UFE), in particolare allo studio sugli effetti economici delle Prospettive energetiche 2050+ pubblicato nell'ottobre 2022. In un nuovo studio sono state inoltre analizzate in modo approfondito le ripercussioni del riassetto del sistema energetico sui settori dell'energia e della mobilità privata.

I risultati più importanti

L'economia svizzera continua a crescere anche se la politica energetica e climatica persegue l'obiettivo delle emissioni nette pari a zero. I settori dell'edilizia e dell'energia beneficiano dei maggiori investimenti nell'efficienza energetica e nelle energie rinnovabili. Nei settori economici ad alta intensità di emissioni di gas serra e di energia, invece, l'occupazione risulta inferiore allo scenario comparativo «Proseguimento della politica attuale», con il quale, tuttavia, non è possibile raggiungere l'obiettivo delle emissioni nette pari a zero entro il 2050. Tale scenario non rappresenta quindi una valida alternativa, ma serve unicamente come riferimento.

Nel settore dell'energia si calcola un fabbisogno supplementare di manodopera pari a circa 16 500 equivalenti a tempo pieno (ETP) nel 2035 e a circa 15 500 ETP nel 2050. Nei settori delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica, nel 2035 il fabbisogno di manodopera aumenta di quasi 22 000 ETP e nel 2050 di circa 24 000 ETP rispetto allo scenario comparativo. In particolare il potenziamento del settore fotovoltaico richiede molta più manodopera. Anche la maggiore diffusione delle pompe di calore e delle reti di calore si ripercuote in modo positivo sull'occupazione. A causa dell'eliminazione degli impianti a combustione fossile, che richiedono maggiore manutenzione e, di conseguenza, occupano più manodopera, l'effetto positivo sull'occupazione nel settore del calore risulta inferiore a quello rilevato nel settore dell'energia elettrica. Anche gli investimenti nel settore dell'efficienza energetica degli edifici (riscaldamento, ventilazione e climatizzazione) e, entro il 2050, nel Carbon Capture and Storage (CCS; Cattura e stoccaggio del CO2) come pure le tecnologie a emissioni negative (NET) faranno aumentare il fabbisogno di manodopera. Per quanto riguarda la mobilità privata e le energie fossili, invece, si prevedono effetti lievemente negativi sull'occupazione.