Il nostro settore ha una responsabilità

La maggioranza del Parlamento abbraccia l'accordo di Parigi mirante a limitare il riscaldamento medio. La riduzione delle emissioni di gas serra a zero netto è una sfida importante anche per il settore elettrico.

Gli sforzi compiuti finora dalla Confederazione, dai Cantoni e da terzi non sono ancora sufficienti. La necessità di agire è evidente dopo il rifiuto della legge sul CO2. Sono necessari strumenti più vincolanti e obiettivi misurabili. Il non far nulla non è un'opzione per il nostro settore.

Al contrario, l'iniziativa per i ghiacciai chiede il bando definitivo dei combustibili fossili. Questa richiesta, tuttavia, si spinge troppo oltre per il Parlamento, che ha elaborato un controprogetto. È una cosiddetta legge quadro, fissa chiari obiettivi intermedi ed esige due misure concrete. Previsti sono 1,2 miliardi di franchi da utilizzare per promuovere nuovi processi e tecnologie atte a ridurre le emissioni di gas serra. Ciò supporta la pretesa dell'economia svizzera di svolgere un ruolo pionieristico nella protezione del clima. Allo stesso tempo le aziende che ridurranno volontariamente le proprie emissioni a zero netto entro il 2050 saranno supportate.   

Come seconda misura, verrà lanciato il programma "Sostituzione degli impianti di riscaldamento", il cui obiettivo è di accelerare la conversione dei sistemi di riscaldamento, ossia sostituire quelli a olio, gas e elettrici e degli impianti di produzione di acqua calda, e aumentare il tasso di ristrutturazione degli edifici, ancora troppo basso. Questa misura è destinata ad accelerare la decarbonizzazione del settore edilizio e deve essere realizzata attraverso i programmi edifici cantonali, già ben implementati. Il Consiglio nazionale ha stanziato 200 milioni di franchi all'anno per i prossimi 10 anni. Per motivi di politica finanziaria, la commissione del Consiglio degli stati vuole dimezzare questa somma. Contrariamente a quanto affermato dalla stampa, i fondi non saranno distribuiti secondo il principio dell'annaffiatoio, ma vincolati a chiare condizioni in conformità con i programmi edifici esistenti. Si vuole garantire che le ristrutturazioni degli immobili locativi non comportino semplicemente un aumento di affitto, ma che la diminuzione dei costi accessori si ripercuota di conseguenza.

«È nostra responsabilità garantire alle generazioni future condizioni di vita intatte.»

Matthias Samuel Jauslin

La natura a lungo termine del programma di promozione offre sicurezza nella pianificazione al committente e all'intero settore dell'edilizia. Inoltre, si possono esaminare soluzioni alternative tipo le reti di riscaldamento. È necessario tenere conto degli effetti a catena derivanti, ovvero ristrutturazioni che verrebbero effettuate anche senza sovvenzioni supplementari.

È nostra responsabilità garantire alle generazioni future condizioni di vita intatte. Gli effetti delle nostre azioni -  cambiamento climatico e emissioni di gas serra causate dall'uomo - rappresentano una sfida significativa. Le conseguenze sono palpabili sia nella società che nell'economia. Non tutte le misure del controprogetto corrispondono a una politica climatica liberale. La legge quadro non è perfetta, ma è pragmatica. Se i politici vogliono raggiungere i loro obiettivi climatici, dovrebbero anteporre il pragmatismo al programma di partito. Proseguiamo insieme anche come settore elettrico e lavoriamo per una Svizzera climaticamente neutra.

Matthias Samuel Jauslin
Matthias Samuel Jauslin

è membro del Consiglio nazionale dal 2015, della Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia (CAPTE-N) e della Commissione della gestione. È direttore e azionista di maggioranza di un’azienda attiva nell’ambito degli impianti elettrici, della telematica e dell’automazione.