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Legge sul CO2 : Intervista con M. Tschirky

Perché ci vuole la legge sul CO2?

Per la maggior parte di noi è lampante che il cambiamento climatico esiste e che gli esseri umani ne sono corresponsabili. È anche chiaro che ha gravi ripercussioni e che non possiamo semplicemente ignorarlo. Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità e adottare le misure per bloccarlo; è proprio quello che stiamo facendo con questa legge. È il punto cardine della politica climatica svizzera e quindi anche lo strumento centrale per l'implementazione degli impegni internazionali che ci siamo assunti.

La legge attuale non basta?

La legge sul CO2 deve sempre essere vista in un contesto internazionale. Secondo il protocollo di Kyoto la legge attuale mirava a ridurre le emissioni di gas serra entro il 2020. Quella nuova supporta l'implementazione dell'accordo di Parigi approvato dal Parlamento. Questo stabilisce che le emissioni di gas serra devono essere ridotte del 50% - rispetto al 1990 - entro il 2030. Dal punto di vista scientifico questa riduzione è necessaria, in una prima fase, per stabilizzare il riscaldamento globale e, in seguito, ridurlo.

Se è così, perché gli oppositori definiscono la proposta "insensata"?

Semplicemente perché sono i più colpiti dalle misure. Dia un'occhiata al comitato referendario, è composto in gran parte da rappresentanti dell'industria dell'automobile e dei veicoli commerciali e dal settore petrolifero. Se si vuole prendere sul serio la protezione del clima sono necessarie misure chiare anche nell'ambito della mobilità, e non dobbiamo accontentarci solo di belle parole. Con i valori obiettivo di CO2, che si applicheranno anche ai camion, si vuole aumentare la pressione sui produttori in modo che offrano modelli più efficienti. E naturalmente disturba il fatto che saranno i produttori e gli importatori di combustibili fossili a dover compensare la maggior parte delle emissioni di CO2. Questo farà aumentare i pezzi della benzina e del diesel, un altro motivo perché gli oppositori definiscono la proposta "insensata". Ma se i prezzi dei carburanti non cambiano anche il nostro comportamento non cambierà. Lo stesso vale per i prezzi dei combustibili. A mio parere di insensato è la mentalità del "continuiamo così", senza alcun riguardo per l'ambiente.

Ma proprio queste imposizioni dovute alla nuova legge gravano anche sui soci EIT.swiss…

Naturalmente le misure della nuova legge riguardano anche noi. Ma, se pensiamo solo ai costi a breve termine, è una visione troppo miope. Se ci limitiamo a non fare nulla e ad aspettare ulteriori danni ambientali e climatici, quelli a medio e a lungo termine saranno molto più alti. Posso addirittura affermare che la nuova legge ci porterà dei vantaggi. Chi è pronto a cogliere l'occasione per entrare nei campi d'attività giusti potrà approfittare delle misure previste nel settore delle costruzioni. Pensiamo agli ambiti dell'automazione degli edifici, dello smart living o dell'elettromobilità; si tratta di una miniera di opportunità lucrative. Inoltre credo fermamente che non dobbiamo pensare solo a noi stessi ma anche alle generazioni future. Abbiamo dei doveri nei loro confronti e non possiamo pretendere di continuare a vivere a loro spese.