Un'opportunità mancata

Il consigliere nazionale Matthias Samuel Jauslin ha sollevato un'importante preoccupazione del nostro settore nel dibattito sull'atto mantello: la neutralità concorrenziale delle aziende fornitrici di energia elettrica. Tuttavia, la maggioranza del Consiglio nazionale non ha ascoltato.   

Nell'ultimo "Momento Palazzo federale", il consigliere nazionale Matthias Samuel Jauslin ha presentato i principali punti chiave del cosiddetto "atto mantello". Il Consiglio Nazionale ha ora completato la sue deliberazioni su questa vasta materia e un eventuale referendum è già sul tavolo. Spetta ora al Consiglio degli Stati trovare un compromesso accettabile per la maggioranza. Un emendamento alla legge sull'approvvigionamento elettrico introdotto dalla CAPTE-N è stato vittima di questa circostanza. L'emendamento regola il decentramento delle attività delle imprese fornitrici di energia elettrica. La versione attuale vieta le sovvenzioni trasversali tra gestione di rete e altri ambiti d'attività, nonché l'utilizzo dei dati provenienti dalla gestione delle reti elettriche per altri ambiti d'attività. Inoltre, chiede almeno la separazione contabile degli altri ambiti d'attività.

Alcuni Consiglieri nazionali potrebbero definire questa formulazione pragmatica. Tuttavia, la realtà dimostra che l'articolo è una tigre sdentata. La CAPTE-N ha quindi chiesto - anche in considerazione della liberalizzazione - che venga garantita la neutralità concorrenziale. In particolare, gli ambiti d'attività che si distaccano dalla gestione di rete devono essere completamente separati dal punto di vista istituzionale, giuridico e amministrativo dall'ambito della gestione di rete ed essere vietati i sussidi trasversali. Per il Consiglio nazionale, questo regolamento si è spinto troppo in là. Matthias Samuel Jauslin ha cercato di salvare l'emendamento, importante per il nostro settore, con una mozione individuale; purtroppo senza successo. Solo i membri dei gruppi parlamentari PLR e UDC hanno sostenuto la mozione. Il motivo del rifiuto è stato, ad esempio, che si trattava di una questione secondaria e non decisiva per la partita (gruppo del centro). Resta da vedere quando e se si presenterà la prossima occasione per responsabilizzare più rigorosamente le imprese statali in materia di neutralità concorrenziale.